DATI
DELL'ITINERARIO |
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Arenzano |
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40 km |
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1400 m |
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4 ore |
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medio/impegnativo |
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1170 m |
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da marzo a novembre |
CARTOGRAFIA |
Studio Cartografico Italiano 1:30.000 Parco
del Beigua |
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GUIDA DI RIFERIMENTO |
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IN EVIDENZA |
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A
piedi sul bellissimo promontorio
genovese di Portofino, parco
naturale. Con il percorso
proposto si raggiunge San Fruttuoso,
con la celebre abbazia, e si supera
l'impegnativo Passo del Bacio. Per
sapere come e vedere le foto
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IN EVIDENZA |
|
In
mountain bike da Albenga a Capo
Mele, percorrendo la romana Julia
Augusta e salendo sulla Punta di
Vegliasco. Per la dettagliata
descrizione del percorso e per
vedere le foto
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L'AUTORE |
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Ettore Grillo
è l'autore del percorso
proposto, studente in
medicina, marciatore di
livello nazionale,
appassionato di montagna,
cura per noi il
canale YouTube |
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L'anello vista
mare nel Parco del Beigua, da Arenzano la traversata del Monte
Argentea
Il Monte Argentea è una cima che si discosta leggermente
dal crinale appenninico principale protendendosi a sud,
verso il mare. La vetta, prativa, precipita verso la
costa con un bel salto roccioso. Inoltre il tratto di
crinale del Monte Argentea è quello in cui lo
spartiacque tirrenico/padano, in tutto il suo sviluppo,
presenta la minore distanza dalla costa
tirrenica. Proprio queste caratteristiche lo
rendono, benché l’altezza non sia eccessiva (1086 m), un
ottimo balcone panoramico su buona parte della costa
Ligure. Non è chiaro da dove derivi il nome, ma sembra
probabile attribuirlo alla sua costituzione, per la
presenza di minerali argentiferi. Dal punto di vista
geologico, infatti, è costituito dalle formazioni del
Gruppo di Voltri, con prevalenza di
serpentiniti, dal tipico colore verde.
Il percorso proposto è faticoso per la tanta salita e
richiede un buon allenamento e conoscenza della
montagna. |
Si parte da Arenzano seguendo l'Aurelia in direzione Savona
ma lasciandola subito per immettersi sulla pista ciclabile (Via Fabrizio De Andrè) che ricalca il tracciato
della vecchia ferrovia. Quando la via termina ci si ritrova
sull'Aurelia con la quale si entra a Cogoleto. Qui si seguono le
indicazioni per Pratozanino (SP n. 66) continuando poi per
Sciarborasca. Ad un bivio, però, si lascia la via principale per
prendere a sinistra Via al Deserto, una stretta e solitaria
pista sterrata che porta al Convento del Deserto, eremo
risalente al XVII secolo. La via, sempre più malandata, prosegue
sinuosa nei boschi di castagno e porta ad un bivio. Si prende a
destra Via Faie seguendo, poco sopra, le indicazioni per Faie.
Si supera Gambin, poi Faie e quindi Mogliazza continuando
sempre sulla via principale in salita che, di lì a poco si
sterra e giunge all'ingresso della celebre Strada Megalitica del
Beigua. Vale sicuramente la pena lasciare un attimo la bici e
seguire, a sinistra, ... |
... il tratto più suggestiva dell'antica strada, dove si
può osservare la tecnica utilizzata per selciarla e
delimitarla, utilizzando grandi pietre
grossolanamente lavorate. Tornati alla strada sterrata si
riprende a salire verso il Monte Beigua e, poco dopo,
si esce dal bosco per entrare ... |
.... nei prati d'altura dai quali appare, spesso, ...... |
..... la vetta del Monte Beigua (purtroppo deturpata da
ripetitori). |
Si sale agevolmente sull'ampia carrareccia raggiungendo
la strada asfaltata nei pressi del Rifugio Pratorotondo,
che si trova proprio sul crinale appenninico principale, nel
tratto che va dal Monte Beigua al Passo del Faiallo. Qui si
incontrano i segnavia dell'Alta Via dei Monti Liguri, da
seguire in direzione Passo del Faiallo entrando subito ... |
... nel grande Pra Riundu. |
Nel primo tratto la pista di crinale è ampia ed è
possibile godersi in tutta tranquillità sia i panorami verso
il Mar Ligure sia ... |
... i singolari passaggi tra le rocce appenniniche. |
Ci si avvicina sempre più alla rocciosa sagoma del Bric
Damè, .... |
.... salendo fino ad una sella sotto al Bric e poi
proseguendo su sentiero che si sviluppa sul prato di crinale
(segnavia AV). |
In questo tratto, nelle giornate limpide, oltre al mare,
sulla destra, appaiono sulla sinistra le innevate cime delle
Alpi. |
Si arriva così alla rocciosa dorsale del Monte Argentea,
con le caratteristiche rocce vulcaniche, da cui si apre un
grandissimo panorama (continua a
PAG. 2) |
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