DATI
DELL'ITINERARIO |
|
Zerli, Val Graveglia |
|
14 km |
|
650 m |
|
3 ore e 30 minuti |
|
E (escursionistico) |
|
750 m |
|
sempre |
CARTOGRAFIA |
Studio Cartografico Italiano 1:25.000 Parco
nat. Aveto |
|
|
|
DA NON PERDERE |
|
La
Miniera di Gambatesa, con il suo
secolare sfruttamento minerario,
rappresenta un sito di archeologia
industriale molto interessante.
L'attività
estrattiva terminò nel 1971; dal
1995
la miniera è entrata nella gestione del
Parco
naturale regionale dell'Aveto, e per alcuni anni è stata
aperta al pubblico anche con un
trenino minerario. Dopo un
periodo di chiusura, la miniera
ha riaperto per le visite
turistiche, per informazioni
http://www.minieradigambatesa.com/
|
GUIDA DI RIFERIMENTO |
|
|
IN EVIDENZA |
|
Un
altro bellissimo promontorio
genovese è quello del Monte di
Moneglia - Punta Baffe, tra Moneglia
e Deiva marina. Con il percorso
proposto lo si attraversa
completamente. Per
sapere come e vedere le foto
CLICCA QUI |
IN EVIDENZA |
|
A
piedi sul bellissimo promontorio
genovese di Portofino, parco
naturale. Con il percorso
proposto si raggiunge San Fruttuoso,
con la celebre abbazia, e si supera
l'impegnativo Passo del Bacio. Per
sapere come e vedere le foto
CLICCA QUI |
FACEBOOK |
|
|
Visita la
nostra pagina Facebook
e metti un like
per essere informato di
tutte le novità e dei
prossimi itinerari |
|
|
In Val Graveglia
tra la vegetazione del Monte Bossea e la Miniera di Gambatesa
Il percorso proposto, poco conosciuto ma molto
interessante, si svolge prevalentemente sulle
antiche mulattiere utilizzate dai minatori per
raggiungere la Miniera di Gambatesa. L’attività
estrattiva iniziò nel
Settecento, periodo in cui veniva estratta
pirite. Nel
1876 iniziò l'estrazione di
ferro e
rame. Ben presto, però, l'attività si concentrò
sull'estrazione della
braunite, ricca di
manganese, indispensabile per la produzione di
acciaio di qualità. Chiusa nel
1971,
dal
1995 è gestita dal
Parco naturale dell'Aveto che ha avviato una
fase di rilancio, non più estrattiva ma turistica.
Con
il percorso proposto si sale anche sul Monte Bossea, con
le preziose piante di bosso che qui si presentano sotto
forma di arbusti che possono avere anche più di 100 anni
(la loro crescita è molto lenta). Da non
sottovalutare il paesaggio geologico in cui predominano
i diaspri, rossi per la forte presenza di ematite, e le
serpentiniti ricche di magnesio e metalli pesanti. |
Da Lavagna ci si inoltra in Val Graveglia salendo a Zerli
dove prende il via il percorso. A piedi si segue la strada
asfaltata principale prendendo poi a sinistra per Gosita (sede
di una celebre quercia monumentale) e San Rocco. |
Dietro la chiesetta di San Rocco si prende una sterrata
(direzione Osti) che sale fino alla .... |
... sella del Monte Agito, sormontata da una
caratteristica cappella. Qui si prende a destra .... |
.... il sentiero segnalato per il Monte Bossea ..... |
.... attraversando il particolare ambiente naturale che
caratterizza la montagna, dovuto al suo substrato geologico
e all'elevata presenza di piante di bosso, vero endemismo
della zona. |
Accompagnati dalle segnalazioni si giunge ... |
... in vetta al Monte Bossea, da dove il panorama spazia
su tutta l'alta Val Graveglia. Si scende poi a sinistra fino
ad incontrare ... |
... l'antica mulattiera dei cavatori che da Prato e
Pontori salivano alla miniera di Gambatesa (continua a
PAG. 2) |
CONTINUA A PAG. 2 >>>>
|
|