DATI
DELL'ITINERARIO |
|
Rif. Cauriol (Predazzo) |
|
12 km |
|
1000 m |
|
4 ore |
|
E (EE salita Cauriol) |
|
2494 m |
|
da giugno ad ottobre |
CARTOGRAFIA |
Tabacco 1:25.000
n. 014 Val di Fiemme ... |
|
|
|
IN EVIDENZA |
|
Sempre in Val
di Fiemme, utilizzando la
cabinovia del Cermis, a
Cavalese, è possibile
compiere un itinerario che
prevede non solo di
raggiungere i Laghi di
Bombasel, ma di salire sul
Castel di Bombasel e sul
Cimon del To della Trappola. Per la
descrizione del percorso e
per vedere le foto CLICCA QUI |
|
IN EVIDENZA |
|
Un itinerario
dal Passo di Valles a Cima
Bocche passando per la Malga
e il Lago di Iuribrutto.
Grandiosi panorami sulle
Pale di san martino e la
Marmolada. Per la
descrizione del percorso e
per vedere le foto
CLICCA QUI |
IN EVIDENZA |
|
Per gli
appassionati di singolarità
geologiche un itinerario
che, partendo da Redagno,
raggiunge e attraversa
completamente la famosa e
impressionante Gola del
Blatterbach. L'escursione
termina con la salita, non
banale, del Corno Bianco. Per la
descrizione del percorso e
per vedere le foto
CLICCA QUI |
|
DA NON PERDERE |
|
Per gli
amanti della mountain bike
un itinerario in Val di
Fiemme a cavallo tra Pale di
San Martino e catena dei
Lagorai. Dal Lago di
Paneveggio al Passo Rolle. Per la
descrizione del percorso e
per vedere le foto
CLICCA QUI |
|
|
FACEBOOK |
|
|
Visita la
nostra pagina Facebook
e metti un like
per essere informato di
tutte le novità e dei
prossimi itinerari |
|
GUIDA DI RIFERIMENTO |
|
|
|
La Via Italiana e la Via
Austriaca al Cauriol,
zone di guerra sulla
catena dei Lagorai, Val
di Fiemme |
|
Moltissime sono le
montagne dei Lagorai
legate ad eroiche
imprese degli eserciti
che qui si
fronteggiarono durante
la Grande Guerra. Ma vi
è un monte che, forse,
può essere innalzato a
simbolo della Grande
Guerra sui Lagorai: il
Cauriol. La conquista
del Cauriol fu affidata
a due battaglioni
alpini, il Feltre e il
Monte Rosa. Il Monte
Rosa, che proveniva dal
Vanoi, si attestò in una
zona chiamata Laghetti,
ai piedi della parete
sud del Cauriol. Il
Feltre, invece,
proveniva da ovest, da
Copola, e nel suo primo
attacco riuscì, a duro
prezzo, a portarsi a
quota 2327, sotto la
cima principale del
Cauriol. Non altrettanta
fortuna ebbe il
battaglione Monte Rosa
che, nell’ascesa verso
la montagna da sud,
impattò con un forte
fuoco di sbarramento
austriaco non riuscendo
a guadagnare posizioni.
Fu il Feltre che, il 27
agosto, sferrò l’ultimo
assalto riuscendo a
guadagnare la vetta.
Agli austriaci rimaneva
però il Cauriol Piccolo,
a ovest, il Cardinal e
la Busa Alta a est. Da
qui, infatti, l’esercito
austriaco tentò più
volte la riconquista
della cima, ma ogni
tentativo fu vano. A
questo punto l’esercito
italiano cercò di
rendere più sicure le
sue posizioni, cercando
di scacciare gli
austriaci dalle montagne
circostanti. I primo
tentativi, infruttuosi,
si rivolsero verso il
Cauriol Piccolo (allora
chiamato Cabriolet).
Quindi l’esercito
italiano si indirizzò
verso il Cardinal e la
Busa Alta. Già nel
settembre del 1916
iniziarono i primo aspri
combattimenti, compiuti
sempre dai battaglioni
Monte Rosa e Feltre, per
conquistare la Forcella
Cardinal, a quota 2222
m, e la cima sud della
Busa Alta. Entrambe i
tentativi costarono
centinaia di uomini ma
riuscirono. A quota 2222
m furono quindi portati,
a spalla, due pezzi di
artiglieria da 65 mm che
cominciarono a
tempestare le posizioni
austriache sul Cardinal.
Ciò consentì l’avanzata
del Feltre e del Monte
Rosa fino all’antecima
meridionale del
Cardinal, a quota 2455
m. L’inverno, però, era
ormai alle porte e già
era caduta la prima
neve. Conquistare la
Busa Alta e il Cardinal
divenne, quindi, impresa
impossibile e gli
eserciti si prepararono
ad affrontare, a oltre
2400 metri di quota, un
inverno rigidissimo.
Furono per questo
scavate gallerie,
costruite baracche in
legno, camminamenti,
scale in pietra, posti
di guardia, postazioni
per artiglieria, ecc… In
estate si ripresero i
combattimenti ma la
rotta di Caporetto
bloccò ogni ulteriore
tentativo di conquista.
Oggi, salire sulla vetta
del Cauriol vuol dire
fare un tuffo nel
passato perché qui sono
ancora conservati, anche
se ridotti a ruderi,
moltissimi dei manufatti
bellici approntati tra
il 1916 e il 1917.
L'escursione fino al
Passo Sàdole è molto
facile, sfruttando
completamente la Via
Austriaca di salita.
Oltre il passo il
sentiero rimane di tipo
escursionistico ma
richiede una certa
esperienza a procedere
sia su sentieri stretti
e ripidi sia su
grandiosi sfasciumi
rocciosi privi di
sentiero. La salita
dalla forcella del
Cauriòl (Selletta
Canteri) alla vetta del
Cauriòl è invece
riservata ad
escursionisti
decisamente esperti. |
|
Da Ziano di Fiemme si seguono le indicazioni
per Sàdole e Rifugio Cauriòl. Entrati tra le
case di Bosin si procede sempre in direzione
Sàdole e Cauriòl, iniziando la salita. Il
primo tratto è su asfalto in forte ascesa,
poi la strada si sterra e conduce al Rifugio
Baita Cauriòl (1587 m; quando vi è molto
affollamento, soprattutto le domeniche
d’agosto, la strada è chiusa 500 metri prima
del rifugio). Da ricordare che all’interno
del rifugio è stato allestito un piccolo
museo che ospita molti reperti bellici
rinvenuti sulla montagne circostanti. Dal
rifugio ci si incammina sulla via principale
(segnavia n. 320, frecce per Cauriòl e Passo
Sàdole) procedendo in assoluta tranquillità
e godendosi l’aspro paesaggio montano
circostante. Il Cauriòl non è ancora
visibile ma, a sinistra, appaiono due altre
cime rese famose dalle azioni di guerra: la
Busa Alta e il Cardinal. |
Dopo
il verde Pian de le Madalene, grande
pianoro con piccolo rifugio sempre
aperto con stufa .... |
..... si raggiunge agevolmente un
altro pianoro in fondo al quale, a
sinistra, vi è una sorgente segnalata
che scaturisce da sotto i sassi (1800 m)
e dove, in genere, pascolano cavalli e
mucche. |
Da qui, guardandosi alle spalle, si
possono ammirare molte delle cime che
chiudono da nord la Val di Fiemme. |
Inizia ora la salita vera e propria,
che si svolge con larghi tornanti, tra
vegetazione cespugliosa, soprattutto
ontani e pini mughi. |
La mulattiera che si sta percorrendo
è ampia e porta ancora evidenti tracce
della storica selciatura militare. |
Bellissime, in estate, le
fioriture di rododendro. |
Trascurata a sinistra la Via
Austriaca al Cauriòl, poco più in alto
si giunge al bivio con il sentiero
segnalato per Castel d’Aie. Anche questo
va trascurato .... |
..... continuando sulla traccia
principale, ex strada militare, in un
ambiente che si fa via via severamente
montano. |
La via porta, di lì a breve, al
Passo Sàdole (2066 m), dove sono ancora
ben visibili imponenti resti di
fortificazioni, acquartieramenti,
trincee, gallerie, ecc… Qui termina il
tratto agevole dell’escursione che
infatti, fino ad ora, si è svolta tutta
su ottime mulattiere. Si deve quindi
porre subito attenzione. Trascurato a
destra il sentiero n. 321 per il Passo
Litegosa, si prosegue dritti, con il
sentiero n. 320 (segnavia). |
Si sale così leggermente e poi
si scende ad un importante bivio con
tabernacolo in legno, tra prati e
massi dove è facile vedere le
marmotte che fanno capolino
(continua a
PAG. 2). |
|
|
|