DATI DELL'ITINERARIO

Calalzo di Cadore

36 km (andata)

500 m (andata)

2 ore (andata)

Facile

1250 m

da aprile a novembre

CARTOGRAFIA

Tabacco 1:25.000  n. 016 e 03

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La pista ciclabile Cortina - Dobbiaco. Sul tracciato della storica ferrovia  che collegava i due centri turistici è stata approntata una pista ciclabile che può essere percorsa, oltre che in MTB, anche con robuste bici da turismo  o con city bike. Si segue quindi il percorso proposto fino ad Ospitale e da qui si prosegue per Cimabanche, il Lago e la Valle di Landro, da cui appaiono le Tre Cime di Lavaredo, scendendo fino ad arrivare a Dobbiaco.

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La Ciclopista delle Dolomiti: da Calalzo di Cadore a Cortina d'Ampezzo, tra Antelao, Pelmo e Sorapiss

 

 

 

 

 

 

 

 

Tranquilla pedalata lungo la valle del Bòite che sfrutta quasi interamente il tracciato delle ex ferrovia, costruita nel 1915 per facilitare gli spostamenti durante la Grande Guerra, che da Calalzo di Cadore raggiungeva Cortina e poi Dobbiaco. La ferrovia alla fine della guerra fu mantenuta per esigenze civili e turistiche, fino ad essere dismessa completamente all’inizio degli anni ’60. Oggi il tracciato è divenuto una lunga e comoda “striscia” d’asfalto che, toccando tutti i paesi della valle e offrendo splendidi panorami sulle circostanti montagne, permette di entrare lentamente, quasi in punta di piedi, nel magnifico mondo delle Dolomiti di Cortina.  Lungo il tracciato si alternano tratti in piano ad altri in leggera ascesa con pendenze massime intorno al 2%.

 

Calalzo di Cadore è raggiungibile da Belluno seguendo la statale n. 51 fino a Tai di Cadore e poi la n. 51 bis per Auronzo di Cadore. A Calalzo evidenti indicazioni invitano a scendere a destra verso la stazione ferroviaria (il punto di partenza è quindi raggiungibile anche sfruttando il treno). Dalla stazione ferroviaria di Calalzo di Cadore, dando le spalle alla stazione, si prende a sinistra la strada asfaltata sulla quale, ben presto, divengono evidenti le segnalazioni della  Ciclabile delle Dolomiti. Si sale per circa 1 km, si supera un grande spiazzo adibito a parcheggio e si giunge nei pressi della statale. Qui le indicazioni invitano a salire a sinistra su una viuzza secondaria che corrisponde al tracciato della ex ferrovia. Facendo attenzione in questo primo tratto agli incroci, si esce da Calalzo e si arriva al punto in cui la via è chiusa alle auto. Ora si procede con maggior tranquillità, sulla bella traccia asfaltata che sale dolcemente verso Pieve di Cadore superando  un alto viadotto.

 

 
Belli, in questo tratto, gli spunti panoramici sul Lago di Centro Cadore e sulle montagne che lo circondano.
 

 

Si giunge così nei pressi dell’imbocco della galleria con cui la statale supera il Monte Castello. Il tracciato della ex ferrovia svolta però a sinistra e inizia a salire dolcemente lungo il versante orientale del monte. Si supera una breve galleria per arrivare ad una quota prossima agli 830 m, pedalando ora  in piano. Dopo l’incrocio con una via asfaltata ci si lascia alle spalle l’ex stazione di Pieve di Cadore e si continua effettuando sopra e sotto passaggi per evitare la statale. Arrivati al bel parco di Tai di Cadore (bar e noleggio biciclette) manca ormai poco all’incrocio con la statale. Attraversata la statale si riprende la pista ciclabile dal lato opposto. Seguendo la puntuale segnaletica si rientra sul tracciato ferroviario che qui attraversa zone abitate mantenendo, però, le sue storiche caratteristiche.

 

 
Si giunge così alla stazione di Valle di Cadore, posta in aperta posizione panoramica su buona parte delle Dolomiti di Centro Cadore. Inizia ora un tratto molto suggestivo, dove il tracciato della ex ferrovia si tiene poco più in alto della statale ....
 

 
.... percorrendo alcune gallerie, la più lunga delle quali illuminata. Quindi si effettua un sottopasso e ci si porta a valle della statale. Si supera Venas e, con un tratto in piano nel bosco, si torna alla statale.
 

 
Giunti a Peàio  la ciclabile passa tra le case del paese e poi prosegue a sinistra della statale. Quindi si attraversa la statale riportandosi a monte di questa e passando tra le case più alte di Vodo di Cadore.
 

 
Il tracciato si porta quindi nei pressi della statale, tra boschi e aperti prati.
 

 

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