DATI DELL'ITINERARIO

Auronzo di Cadore (Val Marzon)

32,5 km

2000 m

3 ore e 30 minuti

Impegnativo

2450 m

da maggio a ottobre

CARTOGRAFIA

Kompass 1:25.000 n. 617 Dolomiti Ampezzane

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DA NON PERDERE

 

La salita che dal Lago di Misurina porta al Rifugio Auronzo (denominata Tre Cime di Lavaredo)è una delle più celebri del Giro d'Italia. Su questa salita hanno scritto pagine epiche grandi campioni, a cominciare da Felice Gimondi e Eddy Merckx per terminare con la celebre vittoria di nibali sotto una bufera di neve. Per vedere in dettaglio l'altimetria della salita CLICCA QUI

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Il grande anello dei Cadini di Misurina, all'ombra delle Tre Cime di Lavaredo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Percorso che si svolge all’ombra del più celebre gruppo montuoso delle Dolomiti, le Tre Cime di Lavaredo. Da non sottovalutare, comunque, la bellezza del gruppo di cui si compie il periplo, visto che i Cadini di Misurina hanno poco da invidiare alle vicine sorelle maggiori. Da segnalare, inoltre, la presenza di due vere  e proprie salite: la prima, con pendenze meno impegnative della seconda ma lunga e tutta su strada sterrata, mette a dura prova anche il ciclista più allenato. La seconda ha anche una grande rilevanza ciclistica, visto che su questa si sono scritte alcune delle più epiche pagine del Giro d’Italia. Da non sottovalutare il tratto più tecnico, la discesa finale dalle Tre Cime verso la Val Marzon.

 
Da Auronzo di Cadore si percorre la statale n. 48 del Passo delle Tre Croci e, dopo circa 7 km, si svolta a destra sulla strada della Val Maron. La via, stretta ma asfaltata, risale la valle per circa 3 km, fino al punto dove si stacca, sulla sinistra, la sterrata della Val d'Onge per la Forcella Maraia e il Rifugio Città di Carpi (segnavia sentiero n. 121; chi vuole può giungere qui in auto).
 

 
In MTB si comincia a risalire la valle, incassata inizialmente tra i Cadini di Misurina, che si ergono a destra, e il più modesto Col di Vezza, a sinistra. La via, tortuosa, non presenta particolari strappi e può essere percorsa interamente in sella, anche nel tratto finale quando diviene mulattiera entrando nei prati che precedono l'arrivo ....

 

 
... alla Forcella Maraia dove ci si affaccia sul grandioso ambiente dolomitico dominato, a sud, dal Sorapiss e il gruppo delle Marmarole e a nord dalle guglie del Cadini di Misurina. In basso, verso est, appare tutta la Val d'Onge, appena percorsa.
 

 
Poco più in alto della forcella, ben visibile, il Rifugio Città di Carpi a cui fanno da sfondo le cime dei Cadini.
 

 
Si inizia ora la discesa sul versante di Misurina, discesa da effettuare tutta in sella lungo una bella mulattiera segnalata (sentiero n. 120 per Misurina). Dopo un primo tratto nei prati ....
 

 
..... si entra nel bosco di conifere, non particolarmente fitto. Questo è importante perché i panorami divengono assoluti protagonisti ....
 

 
... sia verso i Cadini di Misurina sia, più lontane ....
 

 
.... sulle Marmarole e il Sorapiss sia ....
 

 
... sull'imponente gruppo delle Tofane.
 

 
Il sentiero n. 120, ora divenuto pista sterrata, aggira tutto il versante sud occidentale dei Cadini di Misurina....
 

 
... e vale la pena percorrerla godendosi lo splendido ambiente dolomitico che offre.
 

 
La via, infatti, si presenta come un lungo balcone panoramico. Superato il bivio per il Rifugio Col de Varda (il rifugio si trova poco sopra, a destra) la sterrata ...
 

 
..... sempre molto panoramica, comincia a perdere quota più velocemente ed infine entra ...
 

 
... nel grande prato che circonda il Lago di Misurina, toccando il lago sul lato meridionale, quello meno antropizzato.  Dalla partenza della cabinovia del Col de Varda, senza arrivare alla strada asfaltata principale,  si prende la via che percorre la sponda orientale del Lago di Misurina (attenzione ai molti pedoni, specie la domenica) arrivando subito alla strada per il Rifugio Auronzo (continua a PAG. 2).

 

CONTINUA A PAG. 2 >>>>

 

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