DATI DELL'ITINERARIO

Passo della Calla

18 km

800 m

5 ore con sci -                 8 ore ciaspole

buon sci escursionista

1657 m

da dicembre a marzo

CARTOGRAFIA

SELCA 1:25.000 Parco Nazionale Foreste Casentinesi

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Sci da fondo escursionistico o racchette da neve dal Passo della Calla al Monte Falco

 

 

 

 

 

 

Il Monte Falco, insieme al Vicino Monte Falterona, inclusi nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, sono le due vette più alte dell'Appennino Toscoromagnolo. Per questo motivo durante il periodo invernale, in genere, sono interessate da abbondanti precipitazioni nevose. Il crinale di queste montagne si presenta ammantato da grandi boschi di faggio ma, a tratti, si apre in aperte e panoramiche praterie d'altura. Queste caratteristiche rendono tutta la zona un vero e proprio paradiso per chi pratica lo sci da fondo escursionistico e per chi cammina con le ciaspole. Ridottissimi i pericoli, ma necessaria esperienza a muoversi autonomamente in ambienti montani invernali.

 
Da Firenze, attraverso il Passo della Consuma, si raggiunge Stia, in Casentino, e da qui si imbocca la statale che conduce al Passo della Calla. Da Arezzo, percorrendo tutta la vallata casentinese, si supera Bibbiena, Pratovecchio e si giunge a Stia e da qui alla Calla. Da Forlì è sufficiente seguire sempre la statale 310 per Medola, Galeata, Santa Sofia  e da qui salire al Passo della Calla. Al passo si parcheggia nel grande, apposito spiazzo.
 

 
Calzati gli sci o le ciaspole si prende a sinistra per chi proviene da Stia, a destra per chi proviene da Campigna, la pista chiusa da sbarra che passa sotto il ristorante (freccia sentiero n. 80 per Fonte Calcedonia). Questa entra subito all'interno della faggeta e, in genere, presenta grandi accumuli di neve portati dal vento.
 

 
Specie dopo una nevicata la grande faggeta assume connotati inaspettati, quasi fiabeschi. Nel più assoluto silenzio si trascura, ad un bivio, la via che a sinistra scende alla Fonte Calcedonia e si prosegue dritti, in piano, lungo una stradetta che, dopo forti nevicate, tende quasi a sparire. 
 

 
Senza possibilità di errore si arriva al Passo del Giogarello, dove vi sono frecce indicatrici.
 

 
Si prende a destra, in direzione Monte Gabrendo ...
 

 
... immettendosi su una mulattiera che prima scorre in piano e poi inizia a salire decisamente (segnavia n. 86). La traccia da seguire è, comunque, sempre evidente.
 

 
Si sbuca, così, sulle grandi praterie d'altura del Monte Gabrendo. Qui si può scegliere se salire o no sul monte. Se non si sale si scende subito a sinistra, se si sale ...
 

 
.... si seguono a destra le ripide praterie che corrispondono ad una pista da sci dismessa e che portano in vetta alla panoramica montagna. Riscesi con la via di salita si raggiungono ora ...
 

 
.... i Prati della Burraia, sopra l'evidente Rifugio Città di Forlì, in genere aperto anche nel periodo invernale.
 

 
Ci si tiene sul largo crinale puntando verso i visibili ripetitori di una postazione militare. Bellissimo questo tratto, aperto e panoramico.
 

 
Al termine della prateria si entra nel bosco di contorti faggi di crinale, seguendo la via segnalata bianco/rosso (sentiero 00).
 

 
Ogni tanto, da qualche finestra, il panorama si apre sulla Romagna o sul Casentino.
 

 
Si esce dalla faggeta arrivando alla postazione militare già visibile da lontano. Ora vi è il tratto meno agevole di tutto il percorso. Si deve infatti scendere alla strada che qui giunge ed individuare, dalla parte opposta, il sentiero segnalato che aggira, sulla destra, la postazione. Il sentiero non presenta grandi difficoltà, se non dopo grandi nevicate. Questo, dopo 100 metri dritti, curva decisamente a sinistra e ...
 

 
.... torna al crinale, proprio sotto le antenne.
 

 
Non resta che riprendere quindi il sentiero di crinale, nella faggeta, salendo ad un altro punto di riferimento, l'arrivo dello skilift delle piste da sci provenienti dal Capanno.

 

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