DATI
DELL'ITINERARIO |
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Bagno di Romagna |
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17 km |
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1700 m |
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5 ore |
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E (escursionistico) |
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980 m |
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da aprile a novembre |
CARTOGRAFIA |
SELCA 1:25.000
Parco Naz. Foreste Casentinesi |
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GUIDE |
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IN EVIDENZA |
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In Romagna, nel Parco delle Foreste
Casentinesi, un percorso a piedi per
raggiungere le Cascate dell'Acquacheta,
ricordate da Dante nella Divina
Commedia. Per leggere la descrizione
del percorso e vedere le foto
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Da Bagno di Romagna alle Foreste
Casentinesi, sulla storica strada
romea del Passo di Serra
Correva l’anno 1253 e uno scrittore
inglese, Matthew Paris, si
apprestava a concludere una grande
opera: l’”Iter de Londinio in Terram
Sanctam”, nata con lo scopo di
indicare le principali vie che un
pellegrino partito dall’Inghilterra
poteva seguire per raggiungere Roma
e da qui la Terrasanta. Non solo,
quindi, la direttrice più
importante, ma anche le principali
varianti di questa, tra cui la via
che da Forlì si dirigeva verso
l’Appennino toccando “Les bains
Notre Dame” (Bagno di Romagna) e il
valico dell’”Alpes bolon”. Con
questo toponimo gli studiosi sono
ormai tutti concordi
nell’identificare il Passo di Serra,
valico per cui già passava una via
romana aperta nel 187 a.C. dal
console Flaminio e già famoso perché
citato sugli Annales Stadentes del
monaco Alberto (XIII sec.).
L'importanza della strada accrebbe,
tanto che la via assunse anche il
nome di Strada Maestra di Romagna
mentre il passo venne anche
chiamato Varco di Romagna e le sue
fortune continuarono per secoli. Fu
soltanto l’apertura della via per il
Passo dei Mandrioli, avvenuta nel
1880, a decretarne prima il
declassamento a pista per boscaioli
e carbonai e poi il completo
abbandono. Ciò non toglie, comunque,
che ancora oggi sono perfettamente
visibili alcune delle principali
opere stradali, quali i ponti, i
muretti e la selciatura.
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Da Casena si
segue la strada a scorrimento veloce per
Pieve Santo Stefano e San Sepolcro, uscendo
a Bagno di Romagna. Si attraversa quindi
Bagno di Romagna e, trascurata la statale n.
71 per il Passo dei Mandrioli, si prosegue
in direzione Verghereto. Dopo poche
centinaia di metri si supera su ponte il
Fosso Recetto. Qui si parcheggia l’auto.
Dal ponte sul Recetto si scende (segnavia
bianco/rossi) a Case Gualchiere in cui sono
perfettamente riconoscibili il mulino e la
sega ad acqua. Meno visibili, perché
all’interno degli edifici, sono le
cantine/cellette che fanno pensare a queste
case come ad antichi ospitali per i
viandanti. |
Dopo Gualchiere la via diviene a fondo
naturale tenendosi lungo il Fosso
Recetto. |
La strada del Passo di Serra si
riduce progressivamente a mulattiera,
mostrando la sua perfetta selciatura
medievale. |
Poco dopo, infatti, la via supera il
corso d’acqua sull’antico ponte in
pietra ad un’unica arcata ..... |
.... passando davanti alla Cappella
Balassini, storico punto di sosta sulla
Via Romea del Passo Serra. |
Ora la strada inizia a prendere quota
decisamente. In alcuni tratti è ormai
completamente franata e si cammina sui
potenti strati di arenaria
dell'Appennino. |
Raggiunta una quota prossima agli
800 metri ci si trova ad un bel
punto panoramico su tutta la Valle
del Faeta. |
Si risalgono così i rocciosi
versanti del Poggio Alto .... |
..... da cui si aprono magnifici e
ampi panorami su tutto quest'angolo di
Romagna attraversato dal Fiume Savio. |
Quando la via spiana si arriva, tra
gialle fioriture di maggiociondolo ..... |
.... alle case di Nasseto,
ormai ridotte a ruderi. In una,
però, è stato ricavato un ricovero
di emergenza con tavolo e camino. Le
case nel ‘500 avevano la funzione di
osteria sull’antica strada per il
Passo di Serra. Si riprende il
cammino attraversando i prati di
Nasseto e giungendo al tratto più
spettacolare del percorso. |
Qui le friabili rocce appenniniche non
sono riuscite a conservare la storica
mulattiera, e si cammina quindi su
rocciose e singolari creste ... |
.... dove la vegetazione stenta
a crescere. |
Nei tratti in costa la via tende a
scomparire e in alcuni punti bisogna
prestare attenzione a non scivolare
lungo le lastre di galestro. |
La zona, da punto di vista geologico
e naturalistico, è veramente molto
interessante e non mancano notevoli
spunti paesaggistici. |
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