DATI
DELL'ITINERARIO |
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Pont Valsavarenche |
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21 km |
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1300 m |
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6 ore |
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E (escursionistico) |
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2950 m |
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da giugno a ottobre |
CARTOGRAFIA |
L'escursionista
1:25.000 Valle di Cogne - Gran
Paradiso |
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IN EVIDENZA |
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Un
anello sempre nel Parco del Gran
Paradiso, ma in Val di Rhemes,
affronta la salita dal
Rifugio Benevolo al Col Basey per
poi scendere ai Piani del Nivolet.
Per leggere la descrizione del
percorso e vedere le foto CLICCA QUI |
IN EVIDENZA |
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Un percorso "classico" nel Parco nazionale del Gran Paradiso, il grande anello dell'Herbetet, con partenza da Valnontey. Per leggere la descrizione del percorso e vedere le foto CLICCA QUI |
DA VEDERE |
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Nel Parco
Nazionale del Gran Paradiso,
una fotogallery, con
descrizione del percorso, in
Val di Cogne, tra Nomenon e
Trajo, tra branchi di
stambecchi. Per vedere la
fotogallery CLICCA QUI |
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IN EVIDENZA |
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Un itinerario
nel Parco naturale del Monte Avic, il
sentiero dei laghi e il
Rifugio Barbustel. Per
leggere la descrizione del
percorso e vedere le foto CLICCA QUI |
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Sulle mulattiere reali del Gran Paradiso: la traversata Rifugio Vittorio Emanuele II - Rifugio Chabot |
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Grandioso itinerario ad anello che si svolge al cospetto dei grandi ghiacciai del Gran Paradiso la cui vetta accompagna quasi per l'intero percorso. Come in altre zone del Parco Nazionale del Gran Paradiso anche in alta Valsavarenche il re Vittorio Emanuele volle, a metà dell'800, che fossero costruite grandi mulattiere, note oggi con il nome di Strade Reali, che gli consentissero di raggiungere facilmente le sue case di caccia o gli appostamenti fissi. Oggi queste mulattiere consentono agli escursionisti di raggiungere quote prossime ai 3000 metri senza grandi problemi. E' il caso del percorso di salita al Rifugio Vittorio Emanuele II e quello di discesa dal Rifugio Chabot che si svolgono su due ampi e selciate mulattiere reali. Meno agevoli, invece, i sentieri utilizzati per la traversata tra i due rifugi, che si svolge in un ambiente solitario e maestoso di vera alta montagna, tra stambecchi, camosci, marmotte, morene, ghiaioni e rocce levigate dai vicini ghiacciai. Dal Rifugio Chabod, con una breve digressione non particolarmente impegnativa, è infatti possibile infatti raggiungere la lingua finale del grande Ghiacciaio di Laveciau, che scende direttamente dal Gran Paradiso. |
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Da Aosta si risale la valle in direzione Courmayeur fino a Villeneuve dove si prende la strada che sale a Introd e che poi entra in Valsavarenche. Si prosegue lungo la valle superando Eaux Rousses e giungendo al parcheggio di Pravieux da dove parte la mulattiera per il Rifugio Chabod. Se ci si organizza con due auto conviene lasciare la prima auto qui e proseguire con la seconda auto fino a giungere a Pont, al termine della strada, dove vi è un ampio parcheggio. Ora, a piedi, si supera il Torrente Savara seguendo le evidenti frecce e le segnalazioni per il Rifugio Vittorio Emanuele II. La mulattiera, dopo un tratto lungo il fondovalle, ben presto inizia a salire con ampi tornanti prendendo quota lentamente. |
La via, Strada Reale, presenta ancora molte delle sue caratteristiche costruttive come la larghezza e la selciatura. Anche la pendenza non è mai elevata. |
Si può quindi camminare in tutta tranquillità godendosi lo splendido paesaggio montano dominato dalle Cime di Seiva, che chiudono la valle a occidente .... |
.... e la Punta Foura e il Grand Etret che la chiudono a nord. |
Guardando in basso si vedono molti dei tornanti della mulattiera reale che, in alcuni tratti, .... |
.... si affaccia paurosamnete sul vallone. I tornanti più faticosi sono quelli de Lo Tzanté (Alpe Chanté), un vecchio alpeggio ormai in rovina. |
Lasciata a sinistra la deviazione per l'Alpe Moncorvé e poi il sentiero, sempre a sinistra, per il Rifugio Chabod, si continua a salire verso il Vittorio Emanuele II mentre ormai diviene visibile la punta del Ciarforon ammantata dai ghiacciai. |
A questo punto la mulattiera diviene meno faticosa e, in breve, .... |
.... porta sulle sponde del Lago di Moncorvé, da cui si vede per interno il Ciarforon con il grande Ghiacciaio di Moncorvé che scende dalla cima. |
Sopra al Lago di Moncorvé, in splendida posizione panoramica, vi è il Rifugio Vittorio Emanuele II, primo vero punto di sosta lungo l'anello proposto. |
Se la giornata è calda e soleggiata si può tranquillamente sostare sulle rive del Lago di Moncorvé, godendosi il grande anfiteatro montuso circostante. |
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