DATI DELL'ITINERARIO

Borgo Rivola

12,5 km

900 m

4 ore

E (qualche tratto leggermente esposto)

490 m

sempre

CARTOGRAFIA

Boreal Mapping 1:25.000 Vena del gesso Romagnola

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A piedi lungo la Vena del Gesso Imolese, da Borgo Tossignano a Borgo Rivola. Per leggere la descrizione del percorso e vedere le foro CLICCA QUI

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IN MTB dal Lago di Ridracoli alle Foreste Casentinesi. Per leggere la descrizione del percorso e vedere le foto CLICCA QUI

GLI AUTORI

 

Molte foto di questo itinerario sono state scattate da Ines Grillo che collabora regolarmente alla progettazione e alla stesura dei percorsi e cura la PAGINA FACEBOOK collegata al sito

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Anello 2 - La Vena del Gesso faentina,  da Borgo Rivola a Monte San Mauro

 

 

 

 

 

 

 

La Vena del Gesso romagnola nacque circa 6 milioni di anni fa quando, in seguito alla chiusura dello Stretto di Gibilterra, il Mediterraneo andò incontro ad un processo di evaporazione e successiva precipitazione dei sali, tra cui gesso e cloruri. Il successivo sollevamento orogenetico impilò tali sedimenti che, esposti alle intemperie, diedero vita a quel complesso sistema carsico che è oggi la vena. Percorrere a piedi tale sistema montuoso da grandi soddisfazioni, sia sotto il profilo storico che naturalistico. Si ricorda che il percorso proposto è adatto a tutti purchè dotati di un minimo di esperienza di montagna.

 
Da Borgo Rivola, piccolo centro posto sulla statale del Senio profondamente legato alla Vena del Gesso (basta vedere l'imponente cava di gesso che si apre alle spalle del paese e che rappresentò una delle principali fonti di reddito della zona), si pone attenzione a destra della statale (per chi scende verso Faenza) ad individuare i segnavia bianco/rossi del sentiero 511. A piedi si scende ad un ponticello sul Senio prendendo, sull'altra sponda, la strada asfaltata a destra che, con tornanti, conduce alle poche case agricole di Crivellari. Qui, a destra, si seguono i segnavia che invitano a risalire un crinale che scende dal Monte della Volpe, offrendo grandi spunti panoramici su Borgo Rivola e sulle colline romagnole.
 

 
Il crinale, nel suo tratto finale, è aperto e da lì si abbraccia un panorama a 360 gradi sia verso Imola sia verso Faenza.
 

 
Facendo attenzione, in questo tratto è facile osservare vere e proprie "bolle" di gesso, dove la friabile roccia, sottoposta agli agenti atmosferici, si fessura profondamente.
 

 
Bellissimi, in questo tratto, alcuni passaggi sui cristalli gessosi che caratterizzano l'intera vena romagnola.
 

 
Si arriva così in vetta al Monte della Volpe, da dove appare tutto il crinale della Vena del Gesso ancora da percorrere con, in lontananza, il Monte Mauro.
 

 
Qua e la affiorano ancora bolle gessose. Si inizi a scendere dal Monte della Volpe ...
 

 
In alcuni punti, dove si cammina direttamente sul gesso della vena, il sentiero 511 è stato scalinato e reso più agevole.
 

 
Si scende su un sentiero a tratti stretto e si arriva ad una importante zona carsica, la Sella di Ca Faggia, sotto la quale sprofonda il celebre Rio Basino.
 

 
Da qui si risale faticosamente ad un altro rilievo  gessoso, sempre con il sentiero 511.Dalla sua sommità, voltandosi, appare la stratificata sagoma del Monte della Volpe. Si riprende quindi  a scendere sul sentiero 511 che, in alcuni tratti, è aperto, panoramico e un poco esposto (procedere con attenzione ma non ci sono reali pericoli).
 

 
La Pieve di Santa Maria in Tiberiaco, posta sotto il Monte San Mauro, appare ormai sempre più vicina. Si scende un ultimo tratto di Vena del Gesso e si giunge alla sterrata che sale da Zattaglia.
 

 
Quindi, seguendo i segnavia, si risale la vena e si arriva alla Pieve di Santa Maria in Tiberiaco (o di San Mauro), risalente a prima del 1000 e recentemente ristrutturata. Si sale quindi sul Monte Mauro sfiorando poi il Monte Incisa e scendendo ad una stradella sterrata. La si segue a sinistra, facendo attenzione a non perdere i segnavia bianco/rossi del sentiero n. 513 che segnalano il ritorno verso Borgo Rivola. Compiendo un ampio giro sul versante settentrionale del Monte Mauro si giunge infatti alla strada che scende da questo. La si segue a sinistra, in salita, ma poco dopo la si lascia per prendere a destra il sentiero 513. Questo riporta alla Sella di Ca Faggia, sul lato più settentrionale.
 

 
Ora si va dritti sull'ampia traccia segnalata che prima scorre in piano e poi inizia a scendere attraversando campi coltivati da dove appaiono le colline romagnole verso Riolo Terme. In breve si torna a Crivellari e da qui, con la via dell'andata, a Borgo Rivola.
 

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