La Val Poschiavina, in Val Malenco, da Campo
Moro ai solitari laghetti tra Canciano e
Confinale
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La Val Poschiavina è una lunga e verde
valle che prende il via dal Lago di Gera, in
alta Val Malenco, e termina al confine
svizzero, sul crinale dei monti che la
separano dalla Val Poschiavo. Crinale che
può essere superato ai passi di Canciano e
d'Ur. Un ottimo sentiero nei prati risale
tutta la valle mentre il sentiero che
percorre gli alti crinali si presenta più
roccioso. In alcuni punti ha richiesto la
sistemazione di brevi tratti attrezzati ma
la percorribilità è rimasta di tipo
escursionistico. |
In auto si risale la Val Malenco,
tributaria della Valtellina, fino a
Chiesa in Valmalenco. Poco prima del
centro abitato, ad una rotonda, si va a
destra verso Lanzada continuando poi su
una bella strada montana fino alla
località Franscia. Qui si continua
dritti per il Rifugio Zoia, percorrendo
gli ultimi tortuosi chilometri che
portano al piazzale / parcheggio del
rifugio e della diga di Campo Moro. In
genere la strada da qui è chiusa alle
auto. Se è aperta si può andare avanti
ancora per un chilometro, parcheggiando
sotto l'alta diga di Gera. A piedi si
risale lo stradello che porta in cima
alla Diga di Gera e poi si prosegue
sulla traccia che si tiene a destra del
grande invaso, dalle caratteristiche
acque di fusione glaciale di color
azzurro / grigio piombo. |
Giunti all'ingresso della Val
Poschiavina frecce indicatrici invitano
a prendere il sentiero a destra, che si
inoltra nella valle. Si supera un primo
salto glaciale, poi un ponticello e si
arriva all'Alpe Val Poschiavina,
mirabilmente inserita nell'ambiente
montano. |
Quindi si continua sul facile
tracciato che risale la Val Poschiavina,
punteggiata da mandrie al pascolo. |
Il sentiero è veramente tranquillo e
ampio ed è impossibile sbagliare via
(trascurare solo il sentiero minore a
sinistra per i Laghetti del Bianco). |
Si supera un altro salto glaciale
entrando nell'alta Val Poschiavina,
sempre tenendosi sulla destra
idrografica del torrente principale. |
Giunti alla testata della valle
è visibile, a destra, la cascata con
cui il torrente principale supera il
salto roccioso che risale verso la
Vedretta di Pizzo Scalino. Tale
ghiacciaio, fino a qualche decennio
fa, scendeva ben più in basso e le
rocce di questa cascata sono state
levigate proprio dal ghiacciaio. |
Il sentiero di vallata termina, in
pratica, al crinale che separa la Val
Poschiavina dalla svizzera Val Poschiavo.
Qui, da grandi lastroni rocciosi, si può
ammirare l'intera, lunga valle appena
percorsa |
Al bivio (quota 2464 m, frecce
indicatrici) si può scegliere. Chi vuole
chiudere subito l'anello prende a
sinistra, verso il Passo d'Ur. Chi
invece preferisce raggiungere il Passo
di Canciano con il suo piccolo laghetto
montano prende a destra .... |
.... superando un paio di facili
passaggi attrezzati con corda e gradini
in ferro. |
Un ultimo tratto più agevole,
quasi tutto su prati fioriti, ...... |
.... porta a costeggiare il
laghetto e poi sale al Passo di
Canciano (Pass da Cancian),
segnalato da un cippo di confine e
da frecce indicatrici. Dopo
l'opportuna sosta, si decide quale
via utilizzare per il ritorno. La
prima, qui considerata come variante
(vi è un facile tratto attrezzato da
effettuare in discesa, un cavo
passamano e alcuni scalini) prevede
di raggiungere .... |
... il Passo di Campagneda
(porta di ingresso in Val Malenco,
cippo in pietra, frecce
escursionistiche) da dove si scende
(tratto attrezzato) fino al Laghi di
Campagneda e da qui all'Alpe
Campagneda e al Rifugio Ca' Runcasch
e poi al Rifugio Zaia (tutto il
sentiero è ben segnalato). Il
sentiero principale che proponiamo
prevede invece di tornare con il
sentiero dell'andata al bivio di
quota 2464 e continuare per il Passo
d'Ur (vedere
descrizione a pag. 2) |
CONTINUA A
PAG. 2 >>>>
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