La Grande Guerra sull'Altopiano dei Sette
Comuni: il Monte Ortigara da Piazzale Lozze
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L’Ortigara è, a tutti gli effetti, la
montagna simbolo della Grande Guerra. Qui,
infatti, infuriò la famosa battaglia che
doveva vedere le truppe italiane
riconquistare, con l’Operazione K, parte
delle posizioni perdute durante la
Spedizione Punitiva. L'itinerario proposto
si svolge proprio nelle zona dove
maggiormente infuriò la battaglia e sfrutta molte delle
strade militari costruite per spostare le
truppe verso la zona di guerra. Da Gallio si
risale la Valle di Campomulo, arrivando al
Rifugio Campomulo, punto di partenza, in
inverno, delle
piste da sci di fondo. In
auto si continua sulla strada asfaltata che
risale con alcuni tornanti (non prendere, a
destra, la strada per Marcesina) e arrivando
a Campomuletto. Rimanendo sempre sulla via
principale, ora sterrata, si continua in
direzione Piazzale Lozze. Trascurando tutte
le deviazioni per Marcesina si arriva
all'ultimo tratto in cui la strada torna
asfaltata salendo a Piazzale
Lozze, dove la via è chiusa e dove vi è un
ampio parcheggio. Ci si incammina sulla
strada principale e, al primo bivio, si
prende a sinistra in direzione Rifugio
Adriana. Pochi minuti è si è ad un
importante bivio. Chi vuole abbreviare il
percorso prende a destra (direzione Monte
Ortigara) la strada ex militare che conduce
subito all'ampia valletta erboso dove di
adagia il Bivacco Campi Lussi. Chi invece
prosegue con il percorso principale continua
sulla sterrata più importante giungendo al
bivio per il Rifugio Adriana, che rimane a
sinistra. Continuando sulla via principale
dopo altri 15 minuti si arriva a Piazza
delle Saline, dove vi è un importante bivio.
La segnaletica informa che, a destra, parte
il sentiero n. 839 per il Monte Ortigara. Lo
si segue lungo una bella pista ex militare
che ben presto va lasciata per prendere a
destra la traccia evidenzia dai segnavia n.
839 per il Bivacco Campi Lussi e il Monte
Ortigara. |
Il sentiero in questo primo tratto
si sviluppa tra le conifere, abeti e
pini mughi in particolare. |
Diviene molto più panoramico quando
si entra nella valle carsica dove si
adagia il Bivacco Campi Lussi,
costruzione in legno sempre aperta ed
ottima come punto di sosta. Da qui si
continua con il sentiero n. 839 che
raggiunge ... |
.... la località Pozza dell'Ortigara
dove si possono ammirare interi prati di
stelle alpine. |
Si comincia quindi a risalire la Val
Agnella, mentre il sentiero si fa sempre
più panoramico. |
A tratti la salita è più impegnativa
..... |
.... mentre la copertura arborea
tende progressivamente a scomparire.
Già qui sono evidenti i segni del
conflitto mondiale che diventano
ancora più chiari .... |
.... alle sella tra l'Ortigara e il
Campigoletti, dove sono ben visibili
resti di baraccamenti in parte scavati
nella montagna .... |
..... e lunghi muri in pietra che
avevano funzione difensiva. |
In alto è già visibile la Campana
dell'Ortigara, innalzata oltre 50 anni
fa. Si risale quindi l'ultimo tratto e
si giunge ... |
.... sulla vetta della montagna. |
Ancora oggi sono moltissime le tracce
sulla montagna che ricordano i tragici
eventi del 1917. La roccia, frantumata e rigettata in
ondate dallo scoppio delle bombe, i
baraccamenti, spesso scavati in profonde
gallerie, le trincee, che percorrono per
chilometri le montagne e, non per ultime, i
due cippi innalzati sulle due vette
principali dell’Ortigara a ricordo del
sacrificio di tutti i combattenti. Il primo
che si incontra è il Cippo Italiano (la
descrizione continua a pag. 2). |
Itinerario sull'Ortigara CONTINUA A
PAG. 2 >>>>
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