DATI
DELL'ITINERARIO |
|
Fenils (Cesana Tor.) |
|
12,7 km (solo salita) |
|
1830 m |
|
3 ore e 30 minuti (solo salita) |
|
Impegnativo |
|
3131 m |
|
da giugno a ottobre |
CARTOGRAFIA |
Fraternali
1:25.000 Alta Valle Susa .... |
|
|
|
ALTIMETRIA SCALATA |
|
La scalata in MTB allo Chaberton non
può essere effettuata senza avere
con se la stampa dell'altimetria.
Per il file JPEG
CLICCA QUI |
IN EVIDENZA |
|
Sempre in Val di Susa, un itinerario
di grande interesse naturalistico e
storico ai Trinceramenti Clapier e
alla Punta della Vecchia, nella zona
del Rifugio Avanzà. Per la
descrizione del percorso e per
vedere le foto
CLICCA QUI |
IN EVIDENZA |
|
Sempre in Val di Susa, un itinerario
celebre e classico: la salita a
piedi al Rocciamelone da La Riposa
per il Rifugio Ca d'Asti, tra stelle
alpine e stambecchi. Per la
descrizione del percorso e per
vedere le foto
CLICCA QUI |
GUIDA DI RIFERIMENTO |
|
|
FACEBOOK |
|
|
Visita la
nostra pagina Facebook
e metti un like
per essere informato di
tutte le novità e dei
prossimi itinerari |
|
L'AUTORE |
|
Ettore Grillo
è l'autore del percorso
proposto, studente in
medicina, marciatore di
livello nazionale,
appassionato di montagna,
cura per noi il
canale YouTube |
|
|
La cronoscalata del
Monte Chaberton, sulla
via militare di Fenils
una delle più dure
salite per MTB delle Alpi |
|
Intorno alla fine
dell’800, quando
l’Italia decise di
stringere un’alleanza
difensiva con Austria e
Germania, la Triplice
Alleanza, si sentì
l'esigenza di disporre
di una vera e propria
“cintura dei forti” per
chiudere le vie di
accesso che, nei secoli
precedenti, avevano
consentito la discesa
degli eserciti francesi
in territorio
piemontese. Anche la
testata della Val di
Susa aveva bisogno di
potenti opere militari
per difendere i
principali valichi con
la Francia. Ecco quindi
sorgere i forti dello
Chaberton, sull’omonimo
monte, di Bramafan,
presso Bardonecchia, e i
forti di Pramand e
Jafferau, presso i monti
Seguret e Jafferau.
Tutto il sistema
difensivo fu messo in
piedi con estrema
perizia e cura tanto che
trent’anni dopo,
all’avvicinarsi del
secondo conflitto
mondiale, molte di
queste opere furono
riattivate e, in parte,
rimodernate. Per questo
la strada dello
Chaberton, percorsa con
l'itinerario proposto,
va considerata,
cronologicamente
parlando,
dell’Ottocento con
ristrutturazioni
risalenti ai primi
decenni del Novecento.
Il fatto di pedalare su
una ex strada militare
non deve però trarre in
inganno. La strada,
infatti, si presenta ai
giorni nostri fortemente
deteriorata. Se questo
incide relativamente
poco sulla pedalabilità
nei primi chilometri,
quando la via si
sviluppa tra radi boschi
e prati, diviene un
grosso problema dalla
Grangia Quagliet alla
cima. Molti tornanti
sono, praticamente
spariti e la pendenza si
mantiene quasi
costantemente prossima
al 20%. Il fondo, poi, è
fortemente dissestato,
con pietrame caduto
dalle montagne e detriti
poco stabili. Tutto
questo rende il
tracciato molto
impegnativo,
percorribile totalmente
in sella solo da chi ha
un'ottima preparazione
atletica (in questo caso
si può prevedere di
raggiungere la cima in
meno di 3 ore). Chi è
meno allenato sarà
costretto, in più punti,
a spingere la bici.
Attenzione, sempre per
gli stessi motivi, anche
nella discesa.
|
|
Fenils è
raggiungibile da Torino imboccando la
statale n.24 della Val di Susa per il Colle
del Monginevro. Superato Oulx (raggiungibile
anche con l’autostrada della Val di Susa),
si prosegue per Cesana fino a che le
indicazioni stradali non invitano a prendere
a destra la strada per Fenils. Da Fenils
1306 m, parcheggiata l’auto nei pressi di
una fonte/lavatoio, si comincia a salire
sulla strada sterrata, ex militare, che, già
in questo primo tratto, si presenta
dissestata. |
In questo primo tratto la montagna,
essendo ancora verde di radi boschi e
prati, è sfruttata dalle attività
agro-silvo-pastorali tipiche della
montagna. Un primo, netto cambio
lo si avverte raggiungendo e superando
le grange di Prà Claud 1589 m, perchè la
via peggiora ulteriormente le sue
condizioni mantenendosi però larga. |
Si prende così quota con
numerosi e secchi tornanti per poi
salire in costa andando a superare il
sassoso ma spettacolare impluvio del Rio Fenils. |
E' qui che si comincia a capire che
cosa aspetta nei prossimi chilometri,
sia dal punto di vista della fatica che
della spettacolarità del tracciato. |
Dopo il Rio Fenils la strada
attraversa per un breve tratto ancora la
zona con radi larici e abeti,
con fondo abbastanza buono. Raggiunto il paracarro
militare dei 7 km (6 km
dal punto di partenza), si è
circa a metà della
salita come
chilometraggio, ma a poco più di un
terzo come dislivello. Ora, infatti,
inizia il tratto in
ascesa più pronunciata.
Superate le grange Quagliet
si perviene ad un importante bivio a
2055 m. Se si va a sinistra dopo 100
metri si trova una fonte, costruita dai
militari, purtroppo in pessimo stato. |
L’itinerario continua a
destra, andando a
tagliare le rocciose
pendici della Croce del Vallonetto.
Dopo un tratto a tornanti, sostenuti di
muretti e ancora ben disegnati .... |
...... si percorre un
lungo ed aereo dritto, si effettua
un tornante a sinistra e si
percorre .... |
..... un aereo tratto
scavato nella roccia, dove la strada, in
parte franata, è ormai ridotta a
sentiero. E' questo un tratto molto
interessante, reso ancora più
spettacolare ..... |
.... dalla cosiddetta
"Roccia Tagliata", uno sperone roccioso
che fu, appunto, tagliato per consentire
il passaggio della strada. Storicamente
la costruzione della via iniziò nei primi giorni del
1898 con il via agli
scavi per l’ardita opera che, salendo da Fenils, si inerpicava
sul fianco orientale
della montagna
raggiungendo, dopo 14 km
di stretti tornanti, la
vetta dello Chaberton.
La via era di fondamentale importanza
per la costruzione del forte e per il
suo successivo armamento. Sulla strada
furono infatti trasportati gli
spaventosi cannoni della lunghezza di 5
metri e mezzo e i dirompenti proiettili
del peso di 46 chili.
|
La via ha, in questo tratto, un
aereo sviluppo ed è stata ricavata
tagliando letteralmente la roccia della
montagna. |
Entrati
in territorio francese (notare i cippi
di confine), si giunge al Piano dei
Morti. Lasciata a destra una stradella militare che
sale a delle
fortificazioni, si
continua sulla via
principale, ora
mulattiera, che si
avvita verso il visibile
Colle dello Chaberton. |
|
|
|