Monte Gennaio, Corno alle Scale e Foresta
del Teso: l'alto
Appennino di San Marcello Pistoiese
|
Dal Passo del Cancellino è ben visibile
tutto il crinale da seguire e la meta
finale, il Cono alle Scale con la croce
posta su Punta Sofia. |
Ci si incammina così sul
sentiero mentre, alle spalle,
appare imponente la sagoma del
Monte Gennaio, appena scalato. |
Il sentiero è molto bello è, a
tratti, aereo. Si può seguire fedelmente
il crinale o, a volte, evitarlo con
sentieri più bassi. |
La vera e propria salita inizia
sotto al Passo dello Strofinatoio, dove
il sentiero n. 00 si inerpica sulla
sinistra del crinale, con qualche svolta
e brevi tratti rocciosi. |
La salita termina al passo dello
Strofinatoio, dove vi è un cippo 1828.
Qui ci affaccia sulla conca del Lago
Scaffaiolo e qui giunge il sentiero più
utilizzato per salire al Corno alle
Scale dal versante bolognese (per
leggere la descrizione di questo
percorso cliccare
QUI). Si prende a
destra il sentiero segnalato e ben
tracciato per il Corno alle Scale. Si
risale un dirupato versante e si arriva
sull'ampia dorsale erbosa del Corno .... |
.... dorsale che, in pratica,
termina a Punta Sofia, caratterizzata
dall'alta croce metallica. Da qui la
montagna precipita con i Balzi dell'Ora.
Si torna quindi indietro con la via di
salita, ripassando per il Passo dello
Strofinatoio. |
e riprendendo il sentiero n. 00. Si
ripercorre così tutta la verde dorsale
in direzione Passo del Cancellino ... |
... godendosi sempre i panorami
sul Monte Gennaio .... |
.... e tornando al Passo del
Cancellino. Ora si prende il sentiero n.
20 a destra, che scende nei prati.
Dopo 10 minuti dal passo si deve porre
attenzione ad individuare il bivio con
un sentiero segnalato che scende ripido
a destra (chi vuole può proseguire con
il sentiero principale che riporta al
Passo della Nevaia e da qui, con la via
dell'andata, al punto di partenza).
Questo entra in un impluvio (attenzione
a non perdere i segnavia) e poi passa
una zona umida entrando infine nel
bosco, giungendo ad un bivio. |
Si prende a sinistra immergendosi
nella grande faggeta che circonda
Mandromini Vecchia. |
Qui il faggio è allevato ad alto
fusto ed alcuni esemplari sono enormi.
Si sta infatti attraversando un lembo
importante della Foresta del Teso,
grande complesso boschivo che ammanta il
versante pistoiese dell'Appennino dalla
Valle dell'Orsigna a quella del Torrente
Verdiana. |
In alcuni tratti ai grandi
esemplari si sostituiscono alberi
dal fusto sottile e contorto, reso
tale dalle intemperie, soprattutto
la neve. Immersi nel fresco della
faggeta si arriva alla Costa delle
Baccherete dove il sentiero
segnalato svolta a sinistra
salendo decisamente ed arrivando ad
una zona piana con un'area di sosta.
Da qui si segue la via principale
che conduce, senza possibilità di
errore, al bivio di Maceglia. Si
scende a destra e, in breve, si è a
Pratorsi. |
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